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Milano, Prima delle Prime Die Fledermaus il 17 gennaio

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L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Cornelius Meister

foto Nancy Horowitz

Aspettando Il Pipistrello

Secondo appuntamento del ciclo

Prima delle prime”

Stagione 2017/2018

Amici della Scala – Teatro alla Scala

Die Fledermaus

di Johann Strauss

libretto di Karl Haffner e Richard Genée

Teatro alla Scala - Ridotto dei palchi “A. Toscanini”

Mercoledì 17 gennaio 2018 ore 18

Un vento viennese, leggero e frizzante, porta per la prima volta alla Scala Die Fledermaus di Johann Strauss, che alla Scala era fisicamente presente il 5 maggio 1874 per dirigere un concerto con musiche di Liszt, Weber e le sue composizioni Pizzicato polka e Sul bel Danubio blu, il valzer più famoso di tutti i tempi. Esito trionfale.

Il compositore e direttore d’orchestra Johann Strauss figlio (1825-1899) era considerato a Vienna e nel mondo il più celebre di una famiglia di musicisti, “il re del valzer”: un sondaggio del 1890 lo vedeva, tra le personalità eminenti in Europa, al terzo posto dopo la regina Vittoria e il cancelliere Otto von Bismarck. La sua produzione era vastissima; contava già più di 500 composizioni tra valzer, polche, marce prima dell’inizio, nel 1871, della sua felice avventura nell’operetta, un genere musicale suggerito a Johann da Jacques Offenbach, un tedesco naturalizzato francese, che aveva ottenuto una larga fama con il suo teatro leggero, intriso d’umorismo e fine ironia, da lui stesso battezzato, appunto, “operetta”. Anche nell’ambito dell’operetta Johann non tardava a distinguersi e otteneva il suo più grande successo con Die Fledermaus, che ancora oggi è considerato all’apice di quel periodo musicale chiamato “Età d’oro dell’operetta viennese”.

Si racconta che, per quanto riguarda la storia del libretto, Max Steiner co-direttore del Theater an der Wien avesse comperato i diritti di una commedia francese “Le Réveillon” di Meilhac e Halévy e ne avesse affidato la traduzione a Karl Haffner. Il drammaturgo aveva avuto però molte difficoltà ad adattare alla comprensione e al gusto del pubblico viennese un lavoro di stampo fortemente francese. Giudicato inadatto per un libretto, l’incarico di realizzarlo era stato quindi affidato al direttore d’orchestra Richard Genée: Strauss se ne entusiasmava subito, tanto che, in stretta collaborazione con il librettista, completava la partitura in poco più di un mese. La prima rappresentazione di Die Fledermaus avveniva il 5 aprile 1874. “Un notevole successo dovuto all’ispirazione inesauribile di Strauss”: così un giornale viennese. E il successo in soli due anni si ripeteva a Berlino, Budapest, New York, Dresda, Napoli, Monaco di Baviera, Londra.

È interessante ricordare quanto Strauss godesse dell’amicizia e della stima di suoi grandi contemporanei, ecco alcuni nomi e alcune loro dichiarazioni: Sarah Bernhardt, Alexandre Dumas, Liszt, Mendelssohn, Robert e Clara Schumann, Weber, Brahms, che scrisse, alludendo al Bel Danubio blu: “Sfortunatamente non scritto da Johannes Brahms”, Wagner: “La mente più musicale d’Europa”, Richard Strauss (non legato da parentela) “Di tutti i dispensatori di gioia che Dio dotò di talento Johann Strauss mi è il più caro”.

Nell’incontro “Scampato adulterio nell’opera buffa alla viennese”, con ascolti e video, parla di Die Fledermaus Roberto Iovino, Direttore del Conservatorio Niccolò Paganini di Genova.

Ingresso libero fino a esaurimento dei posti

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