L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Suoni esotici, accento francese

di Ramón Jacques

Ottima esecuzione in forma di concerto per l'opera di Delibes, in cui si sono messe in evidenza le prove di Sabine Devieilhe e Xabier Anduaga.

MADRID 3 marzo 2022 - La Lakmé in versione da concerto al Teatro Real è stata di fatto la prima in epoca moderna dell'opera esotica di Léo Delibes sul palcoscenico più importante di Madrid e, ripercorrendo qui il quadro storico dell'opera, bisogna risalire all'anno 1920 dopo la première in questo teatro nel novembre 1898, appena quindici anni dopo la sua creazione, nel 1883, al teatro dell'Opéra Comique di Parigi. Si è parlato molto della necessità, del piacere o dello svantaggio, di mettere in scena opere in forma di concerto invece che in versione teatrale, ma la verità è che, in questa occasione, la cosa ha funzionato, poiché ha dato la possibilità di concentrarsi sulle ampie possibilità e sfumature musicali, orchestrali e vocali offerte da una partitura così poco conosciuta o praticamente impossibile da ascoltare dal vivo.

L'attenzione si è concentrata sull'eccezionale performance vocale del soprano francese di coloratura Sabine Devieilhe. Fin dall'inizio del concerto, e fuori scena, ha iniziato ad affascinare con il Duo des fleurs. Devielhe è un'artista spontanea ed elegante, con una destrezza vocale che risuona in linee pulite, piena di musicalità, colore, buona dizione e incredibili note acute che ha regalato per tutta la serata. Commovente e virtuosistica è stata la sua interpretazione dell'aria 'Ou va la jeune Hindoue?' Al suo fianco, Xavier Anduaga, è stato un vero complice vocale nel ruolo di Gérald. Il tenore di San Sebastián ha mostrato buone qualità vocali, con un canto pieno di intenzioni e un timbro molto lirico, caldo, dal colore piacevole, all'altezza del livello richiesto dal suo ruolo, sia individualmente sia nei duetti. Da parte sua, il mezzosoprano Héloïse Mas è stata una seducente Mallika che ha impresso sensualità nel suo canto, con il suo timbro cupo e profondo; il baritono Stéphane Degout ha ricreato un Nilakhanta drammatico e autorevole. Del resto del cast, si possono citare l'eleganza interpretativa del baritono David Menéndez e i corretti interventi individuali di Gerardo López nei panni di Hadji, di Inés Ballesteros (Miss Ellen), Cristina Toledo (Miss Rose) e il noto mezzosoprano albanese Enkelejda Shkosa che ha interpretato molto bene il ruolo di Mistress Bentson. I solisti sono stati ben supportati dalla presenza sul podio del direttore inglese Leo Hussain, che alla guida dell'orchestra del Teatro Real ha saputo trovare un sottile gioco di colori e flessibilità per ricreare l'orientalismo contenuto nella partitura, attraverso un suono abbagliante. Da parte sua, il coro, diretto dal maestro argentino Andrés Maspero, ha cantato con entusiasmo e omogeneità, nei suoi interventi dentro e fuori dal palco. Alla fine è stata una scommessa vincente e soddisfacente per il teatro, che tuttavia non è riuscito a programmare più di due sole rappresentazioni.

Foto: Javier del Real / Teatro Real de Madrid


 

 

 
 
 

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